A questo punto le operazioni possibili sono:
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Esecuzione di trattamenti adulticidi abbattenti per limitare, temporaneamente, i disagi creati dall’infestazione.
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Ricerca di siti di sviluppo (accumulo di deiezioni, di rifiuti, di sostanza organica marcescente) e verifica della possibilità di
procedere ad interventi di rimozione, trasformazione (ad es. disidratazione), di esecuzione di trattamenti antilarvali con specifici
prodotti in grado di arrestare lo sviluppo delle larve.
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Verifica della possibilità di migliorare, o attivare per la prima volta, le azioni di cattura/esclusione mediante reti di protezione,
porte ad aria, trappole luminose a pannelli collanti. Queste azioni sono solitamente utili per ristoranti, centri cottura, macelli,
caseifici, industrie alimentari, ipermercati.
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Infine, esecuzione di interventi insetticidi adulticidi ad azione residuale sulle superfici più frequentate dalle mosche
Suggerimenti operativi:
Porte ad aria e mosche: si tratta di particolari ventilatori collocati sopra all'apertura da proteggere, in grado di dirigere un flusso d'aria
compatto verso il basso e verso l'esterno dell'edificio.
L'intensità e l'inclinazione del flusso devono essere tarati in modo tale da rigettare gli insetti in volo che cercano di entrare attraverso
l'apertura. Attenzione se si collocano ventilatori in prossimità di derrate fresche vi è la possibilità che queste subiscano una parziale
disidratazione.
Trappole luminose a luce UV: molte specie di mosche sono attive durante il giorno (in presenza di luce solare) e, una volta entrate
all'interno di un edificio, sono attirate dalla luce solare che passa attraverso le finestre.
Da questa osservazione si è compreso che è possibile attirare le mosche ricorrendo a lampade in grado emettere luce dotata di
particolari lunghezze d'onda. Queste possono rappresentare una via di mezzo tra uno strumento di controllo ed uno strumento di
monitoraggio.