Citiamo solo alcune tra le più comuni e pericolose: Istoplasmosi: è provocata da funghi microscopici che attaccano l’apparato respiratorio causando polmoniti. In alcuni casi può anche colpire il sistema nervoso centrale causando anche paresi o causare di rado casi fulminanti mortali. Questi funghi si trovano soprattutto negli escrementi secchi. Candidiasi: il responsabile è un fungo che provoca infezioni intestinali e irritazioni ai genitali femminili. La candida può essere presente sulle piume dei piccioni e il contagio può avvenire toccando l’animale. Criptococcosi: provoca polmoniti e disturbi al sistema nervoso. Il fungo responsabile prolifera negli escrementi e anche in questo caso si trasmette toccando le feci e portando le mani alla bocca. Encefalite di Saint Louis: si tratta di una infiammazione al cervello e può essere molto pericolosa. Il contagio avviene dal contatto diretto con un animale infetto. Salmonellosi: si tratta di una infezione intestinale con diarrea, nausea, vomito e, a volte febbre. Le salmonelle si riproducono nelle feci e si trasmettono per contatto. Sembra che almeno il 50% dei piccioni del centro nord sia infettato da salmonella. Tubercolosi: i colombi possono contrarre una forma di tubercolosi sostenuta dal Mycobacterium avium che colpisce però solo in maniera sporadica, dando forme molto meno gravi di quelle provocate da M. Tubercolosis, specificamente patogeno per l’uomo. Toxoplasmosi: i piccioni possono essere vettori di tale zoonosi specie nelle grosse metropoli, dove vengono predati da gatti randagi; vivono in colonie radicate sul territorio ove la diffusione della patologia può assumere dimensioni allarmanti. Ascaridiosi: attraverso le feci il piccione può eliminare uova di ascaridi che possono infettare il mantello di cani e di gatti.