Il maschio non punge e si nutre solo di sostanze zuccherine (dieta glicifaga). La femmina invece, per portare a maturazione le uova, ha bisogno di sangue che si procura con punture dolorose. È proprio in questo modo che la zanzara tigre diventa un potenziale vettore di malattie coma la dengue (meglio conosciuta come febbre spaccaossi), la filariosi canina e alcuni virus come la Chikungunya. Le uova svernanti sono deposte in autunno (ottobre/novembre) e schiudono in primavera (aprile/maggio) quando le temperature medie giornaliere superano i 10°C. Per lo sviluppo larvale sono sufficienti anche piccoli ristagni di acqua (sottovasi, grondaie di scolo, lattine vuote di bibite, etc.). Le uova, come già detto, sono molto resistenti all'essiccamento e per questo possono ritardare la schiusura anche di parecchi mesi. Le larve sono mature nel giro di una decina di giorni e vivono un paio di settimane. In un anno si possono avere fino a 12 generazioni che si accavallano tra loro. In piena estate il ciclo intero può durare anche solo dieci giorni. Subito dopo l'accoppiamento la femmina va alla ricerca di un ospite da cui prelevare il sangue indispensabile per la maturazione delle uova. I luoghi preferiti per le ovideposizioni sono le pareti verticali di contenitori d'acqua prediligendo quelli più piccoli come i sottovasi, i bidoni o gli pneumatici. Una volta trovato il luogo ottimale per l'ovideposizione, la femmina depone da 50 a 80 uova. Le uova "estive" se sommerse schiudono nel giro di 24 ore. Quelle "autunnali" possono entrare in diapausa (una specie di letargo o ibernazione) e resistere anche a temperature polari.